Finestre riempite d’acqua

Le finestre ad acqua testate sulla casa prototipo realizzata a Taiwan. Immagine: Loughborough University

Innovazione.  Un doppio vetro riempito d’acqua in grado di migliorare la climatizzazione estiva e invernale, e di risparmiare energia. L’idea è stata sviluppata da un ricercatore inglese che ha realizzato i due primi prototipi in luoghi diversi per clima.

Le finestre, anche se a doppio o triplo vetro, rappresentano un punto debole quanto si parla di massima efficienza energetica degli edifici. In questo campo un’idea innovativa arriva dall’Università inglese di Loughborough, dove il professore di architettura Matyas Gutai ha sviluppato con il collega Abolfazl Kheybari dell’Università di Kaiserslautern, un nuovo sistema di regolazione termica in grado di migliorare la climatizzazione della casa, sia nella stagione estiva sia invernale. L’idea del dottor Gutai, alla quale sta lavorando da più di dieci anni, è quella di un vetro riempito d’acqua: per testare le «finestre ad acqua» sono state costruite due prototipi di casa in Ungheria e a Taiwan, località dai climi completamente diversi.

L’acqua assorbe il calore

Alla base dell’invenzione c’è un doppio vetro ma al posto di aria o gas nella camera interna è stato inserito uno strato d’acqua, praticamente invisibile. I pannelli delle finestre sono quindi collegati a un serbatoio di stoccaggio per il tramite di tubi nascosti nelle pareti, in modo che il fluido possa circolare tra i due con l’obiettivo di raffreddare o riscaldare la casa senza bisogno di un apporto energetico supplementare. Quando è esposta alla luce del sole, l’acqua intrappolata tra le lastre di vetro assorbe il calore, mantenendo le stanze fresche nelle stagioni calde; quando il vetro raggiunge una determinata temperatura, la pompa sostituisce l’acqua calda con acqua più fredda. Se la temperatura scende, il calore immagazzinato nel serbatoio può essere riportato alle pareti per riscaldare nuovamente l’edificio; in alternativa può essere usato per fornire acqua calda. Il dottor Gutai ha sviluppato una versione più sofisticata del sistema aggiungendo una pompa di calore, che può riscaldare e raffreddare l’acqua a seconda della stagione.

Un cambio di paradigma

Sulla base dei test di simulazione in 13 zone climatiche diverse, utilizzando i dati raccolti nelle due case prototipo, è stato comprovato che un edificio con «finestre ad acqua» e pompa di calore può consumare fino al 72 % in meno di energia rispetto a un edificio simile dotato di finestre a doppio vetro e sistemi di climatizzazione tradizionali. La cifra scende al 61 % in caso di triplo vetro. Le simulazioni hanno evidenziato pure che affidandosi al miglioramento dell’assorbimento solare rispetto all’isolamento, può essere conseguito un maggior risparmio energetico. «Il vetro ha una responsabilità negli edifici in quanto compromette il consumo energetico, il comfort termico, l’acustica e altri aspetti» sostiene Matyas Gutai. «La finestra ad acqua cambia questo paradigma e trasforma il vetro in un’opportunità per l’architettura sostenibile.» Il professore sta ora cercando di sviluppare questa tecnologia in un prodotto finito e sta lavorando con colleghi accademici e aziendali per raggiungere l’obiettivo.

Assemblea ASFMS Ticino 2021

Programmare eventi in un periodo di incertezze come quello che stiamo vivendo non è facile, il comitato dell’ASFMS Ticino è tuttavia al lavoro per organizzare l’assemblea annuale con la tradizionale cena: la data da segnare in agenda è quella di venerdì 11 giugno, alle 16.30 al San Bernardino. La convocazione (con relativo programma) sarà inviata quando si avrà la cer- tezza che si potranno tenere incontri in sicurezza; in caso contrario l’assem- blea sarà posticipata a settembre. Eventuali temi particolari da inserire all’ ordine del giorno sono da comunicare al segretario Nicola Giudicetti.

Vania Castelli, ca

Veröffentlichung: 15. April 2021 / Ausgabe 16/2021

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