Il castagno nell’edilizia

In maggio una delegazione di federlegno.ch ha assistito ai test meccanici dei lamel-lari di castagno. Immagine: Vania Castelli

Travature lamellari.  Il castagno era un essenza abbondante nei boschi ticinesi e nei secoli scorsi veniva usato per la costruzione di tetti. Oggi torna a proporsi quale materiale edile: il castagno mira infatti a ritagliarsi una nicchia nel settore della costruzione.

Venerdì federlegno.ch e Dipartimento del territorio hanno presentato il progetto di valorizzazione del castagno ticinese, focalizzando l’interesse sui test condotti dal professore Andrea Bernasconi, della Haute école d’ingénerie et de gestion del canton Vaud di Yverdon, che con i suoi assistenti ha collaudato la resistenza meccanica dei travi lamellari di castagno. Il progetto promosso dalla filiera bosco-legno rappresentata dalla federlegno.ch mira infatti a lanciare un prodotto capace di ritagliarsi per vastità di gamma, versatilità di impiego e caratteristiche tecnico/fisiche, una nicchia pregiata nel settore edile: non per nulla l’evento indirizzato a professionisti (un centinaio presenti tra architetti, ingegneri e imprenditori del legno) e autorità, è stato promosso nella nuova sede della carpenteria O. B. di Osogna costruita interamente in legno.

Incollati di frondifera

Il progetto di valorizzazione del castagno, entrato nella fase finale con i test sugli incollati di frondifera condotti dal professore Bernasconi, è un esempio concreto di come poter valorizzare al meglio il legname frondifera proveniente dai boschi ticinesi. Il progetto rappresenta di conseguenza un’opportunità decisamente interessante per il settore forestale.

Le travi presentate in anteprima svizzera venerdì sono state realizzate con legno prelevato da boschi sostenibili, a impatto ecologico zero: dalla lavorazione in segheria sono state prodotte delle tavole che sono poi state assemblate mediante una pressa così da aumentare la resistenza strutturale del risultato finale; un procedimento complesso che ha permesso di ottenere per la prima volta travi lamellari di castagno.

Prodotto che funziona

I test meccanici eseguiti a Yverdon hanno prodotto, e continueranno a produrre numeri consistenti per quantità e contenuti che andranno poi analizzati alfine di confermare le capacità tecniche degli incollati di castagno. Il livello raggiunto finora permette di affermare che il prodotto funziona, e che in Ticino c’è la materia prima e la tecnica di lavorazione per produrre lamellari di castagno.

Per le conclusioni del progetto si dovrà attendere ancora qualche mese e poi si dovrà valutare se farne un prodotto di nicchia e se implementare la produzione.

Lavoro di squadra

Il legname prodotto dal bosco ticinese viene utilizzato nella misura del 15 % dal settore della costruzione, aumentarne la percentuale sarebbe un obiettivo importante. Il castagno ha dunque le caratteristiche tecniche e anche estetiche per proporsi quale segmento di nicchia rispetto all’uso del legname resinoso nelle costruzioni: nelle travature a vista il castago potrebbe fare breccia tra gli architetti e i loro committenti. Il potenziale e i quantitativi come detto ci sono, occorre adesso saperlo promuovere con efficacia e giocare di squadra.

A determinare il successo del progetto, così come lo sviluppo duraturo della produzione di travi di legno incollato di castagno, sarà infatti la capacità della filiera legno di lanciare con professionalità un materiale di qualità, unico e pregiato, di offrire prodotti di frondifere (il progetto potrebbe abbracciare anche la robinia) impensabili solo pochi anni fa.

www.federlegno.ch

CA

Veröffentlichung: 14. Juni 2018 / Ausgabe 24/2018

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