Il pericolo amianto

Prelevare un campione di amianto in sicurezza con l’aiuto del kit per analisi delĺa Siko 2000.  Immagine: Martin Freuler

Come proteggersi.  Anche se lʼamianto è vietato da molto tempo, questo materiale continua a rappresentare un pericolo per la salute dei falegnami. Infatti è ancora presente negli edifici costruiti prima del 1990 e le conseguenze sono gravi.

500 000 sono le tonnellate di amianto utilizzate in Svizzera fino al divieto del 1990, oggi ancora lo si ritrova inaspettatamente durante le ristrutturazioni. Chiunque abbia a che fare con questo materiale altamente pericoloso deve sapere come maneggiarlo perché la polvere di amianto inalata può portare al cancro e può volerci molto tempo prima che la malattia scoppi: tra i 15 e i 45 anni. Ogni anno si contano 120 casi, un numero che secondo le previsioni dovrebbe diminuire a partire dal 2020. A fine 2016, in Svizzera sono decedute 2180 persone a causa di malattie legate all'amianto, tra cui 150 falegnami. La categoria occupa il terzo posto nell’elenco dei settori più colpiti. Senza fare allarmismi, importante è esserne consapevoli, falegnami compresi quando si è confrontati con la demolizione di una cucina, nella rimozione di serramenti e rivestimenti dei pavimenti, in lavori su pannelli di protezione antincendio. Non vale la pena correre alcun rischio.

Una casamianto virtuale

Le statistiche mostrano che la prevenzione è necessaria nel settore della falegnameria: tra il 2005 e il 2014, il 15 % di tutte le malattie professionali erano legate all'amianto. Oggi l’argomento non è più un tabù ed è facile agire correttamente seguendo le regole messe nero su bianco dalla Suva che ha elaborato documenti pratici ed efficienti come ad esempio l’opuscolo «Amianto: riconoscerlo, valutarlo e intervenire correttamente», documenti che danno ai falegnami la sicurezza di cui hanno bisogno: imparano infatti quali sono i lavori che li portano ad incontrare l’amianto, quali misure di protezione devono essere adottate e quando è necessario ricorrere a specialisti per la bonifica. In aiuto c’è anche una casa virtuale – su www.suva.ch/amianto – per scoprire e capire come agire di fronte a possibili fonti di amianto.

Il kit per analisi

Per garantire l’efficacia delle regole, i responsabili della sicurezza Siko 2000 (Resi) sono tenuti a sensibilizzare e a istruire regolarmente i dipendenti dell’azienda. Ai Resi competono pure le ordinazioni dei kit gratuiti per il prelievo di campioni di amianto, forniti di mascherina, taglierina, opuscolo informativo e sacchetto per i prelievi di materiale da inviare ai laboratori. Luca Pedrotta, responsabile dei corsi Siko-S in Ticino, ci ricorda che se c’è il sospetto di amianto «l’impresa ha l’obbligo di investigare, come prescrive l’articolo 60 dell’ordinanza sui lavori di costruzione. Se l’operaio ha il dubbio che ci possa essere amianto, deve smettere immediatamente di lavorare e informare il suo superiore, una decisione che il datore di lavoro deve appoggiare. È fondamentale rispettare le regole perché se il materiale rilascia fibre di amianto, a essere in pericolo non è solo chi lo manipola ma chiunque entri o esca da quella casa. L’amianto è un problema che ci accompagnerà per molto tempo ancora, perché purtroppo è ancora presente in molti edifici».

www.suva.ch/amiantowww.siko2000.ch

Corso di perfezionamento

Giovedì 2 maggio avrà luogo al Centro TCS Ticino di Rivera, il corso «Condurre il furgone aziendale in modo corretto e sicuro», destinato a montatori, spedizionieri e tutti coloro che trasportano persone e merci con il furgone aziendale. I partecipanti impareranno a caricare il materiale in maniera professionale e a equipaggiare correttamente il veicolo così da trasportare in modo sicuro e senza danni i manufatti; al termine del corso sapranno anche come comportarsi in situazioni speciali, e a conoscere approfonditamente il proprio veicolo. ca

Iscrizione:

luca.pedrotta[at]luomochefa[dot]ch

telefonando 091 745 29 24

CA

Veröffentlichung: 28. März 2019 / Ausgabe 13/2019

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