«Toccar per mano» un mestiere

Marco Fässler: «Per i giovani in cerca di una professione dev’essere sempre più messo in evidenza il ‹toccar per mano› di una professione.» Immagine: Vania Castelli

Orientamento condiviso.  In questo momento di grande incertezza è importante offrire un servizio di orientamento qualificato e condiviso come ci spiega Marco Fässler, responsabile e formatore Corsi Edilizia al Centro formazione professionale di Gordola della SSIC Ticino.

Schreinerzeitung: Giovani e lavoro, una sfida ancora più grande a causa delle conseguenze economiche legate alla pandemia?
Marco Fässler: Si certo, la sfida post-pandemia è ancora più grande. La pandemia ha aumentato una sorta di precarietà generale e ha reso ancora più delicate e meno solide le scelte e gli orientamenti formativi dei nostri giovani. L’impossibilità di poter assolvere uno stage pratico orientativo presso le aziende – già reso da alcuni anni più difficoltoso per le crescenti limitazioni sulla sicurezza – ha fatto sì che meno giovani si sono potuti interessare ed orientare sul mercato del lavoro e della formazione professionale, e maturare a fatica una minima pratica orientativa che sappiamo essere uno degli elementi più importanti per una scelta professionale consapevole. Nel nostro settore, lo dimostrano per esempio le minori candidature riscontrate. Un settore quello dell’artigianato edile che peraltro tende a reggere ma che continua un trend al ribasso che parte da lontano e va assolutamente invertito.
Quali sono i suoi consigli per una scelta professionale di successo?
La scelta di successo non può prescindere da una forte motivazione di base, inutile prendersi in giro, l’entrata nel mondo del lavoro è sempre più difficile, ed è solo con una solida motivazione che si è destinati ad approfittare al meglio di questa straordinaria possibilità che resta la via dell’apprendistato in impresa. Solo così si potrà affrontare passo dopo passo la propria crescita professionale e la propria carriera. Il mondo della formazione ormai offre una moltitudine di offerte e di sviluppi che nel corso degli anni possono essere colti, ma questo sempre e solo se si sono maturati percorsi, tratti di strada formativa di successo. Si può sempre cambiare e sempre riorientarsi, ma questo è veramente possibile se ad ogni passo si è sorretti dalla giusta motivazione. I percorsi costellati da scarso successo o da risultati minimi sono destinati a rilevarsi perdenti.
Se avesse tre mosse per migliorare l’orientamento professionale, quali sceglierebbe?
Sul territorio tante risorse professionali rimangono spesso inespresse, e l’orientamento dovrebbe settorialmente coinvolgerle maggiormente creando settore per settore un progetto di orientamento condiviso e basato sull’esperienza delle Associazioni professionali che giornalmente sono impegnate sul fronte. Perché non provare ad immaginare un sistema, peraltro probabilmente anche meno costoso, che trovi delle forme di delega perlomeno a quelle più strutturate? Inoltre va maggiormente spinta, anche approfittando dei giovani che già sono in formazione presso i centri di formazione, l’idea di creare degli atelier pratici stabili e ricorrenti. Per i giovani in cerca di una professione dev’essere sempre più messo in evidenza il «toccar per mano» di una professione. Visite aziendali, stage, incontri con coetanei in formazione, incontri con datori di lavoro e formatori. Queste sono le forme più efficaci verso il successo di una scelta professionale, attività che potrebbero essere proposte anche agli stessi orientatori in parte ignari delle attività pratiche della professione stessa. Mi spiace ma un’associazione responsabilizzata potrebbe essere più efficace in questo lavoro. Inoltre necessitiamo di un monitoraggio costante e di una visione pluriennale settore per settore che riesca a garantire una migliore pianificazione dell’orientamento con l’obiettivo di anticipare tendenze generali nei diversi settori. Non si tratta di «vendere» delle professioni, ma, settore per settore, attrarre i giovani verso la formazione professionale, rivalutando se possibile quella del tirocinio in azienda.

Vania Castelli

Veröffentlichung: 24. Juni 2021 / Ausgabe 26/2021

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