Anche questa è scuola …

I 28 apprendisti del primo anno con (a sinistra) Ronnie Tunzi e Renato Scerpella. Immagine: Vania Castelli

Settimana a Olivone.  L’inizio dell’autunno coincide con la settimana montana per le due classi del primo anno di tirocinio: 28 gli apprendisti che hanno approfittato delle attività proposte e dei momenti «arricchenti» trascorsi con compagni e docenti.

Vivere a stretto contatto con i compagni di scuola, con i quali non si era mai parlato prima e dei quali non si sapeva praticamente il nome. Conoscere meglio i docenti, con i quali condividere la quotidianità di attività pensate espressamente per avvicinarli in maniera anche ludica alla professione che hanno scelto. In un ambiente montano ricco per tradizione e valori paesaggistici, la settimana di Olivone rappresenta ogni anno un’esperienza dai molteplici significati per gli apprendisti del primo anno. Sono cinque giorni fuori dalle mura scolastiche, a stretto contatto con i compagni di classe, con quelli dell’altro corso e con i docenti della Spai di Bellinzona e del centro Arca di Gordola; momenti unici che altrimenti non potrebbero vivere se non ci fosse questa opportunità fortemente voluta dall’Associazione dei falegnami.

Imparare a conoscersi

La settimana di Olivone è un’iniziativa significativa che permette – come rileva il presidente Renato Scerpella – di favorire «il processo di socializzazione degli allievi e la conoscenza tra allievi e docenti. Si è fatto tesoro della sperimentazione di Scruengo, dieci anni fa, per trovare una formula che ha dato buona prova di sé anche grazie alla collaborazione con i responsabili del centro Gioventù e Sport di Olivone. I ragazzi che iniziano il tirocinio si ritrovano a vivere un’esperienza unica dal profilo educativo e umano, dovendo interagire con i colleghi di scuola su lavori individuali e di gruppo ma anche con i docenti dei due ordini di insegnamento su progetti concreti. Tra mansioni in atelier e all’aperto, abbinate ad attività sportive, imparano a conoscersi e a comprendere il senso della vita di gruppo in un misto di avventura e responsabilità».

Lavorare in team

A Olivone si fanno gite in montagna, si fa sport, si fanno esercizi di matematica e si lavora. Lo scopo di tutte queste attività è di mettere in atto quei processi alla base di un solido ed efficace lavoro di squadra: orientamento verso obiettivi comuni, fiducia e sostegno, comunicazione e ascolto, flessibilità e adattabilità. Sperimentare il lavoro di squadra significa anche concretizzare in cinque giorni un progetto a ricordo del passaggio degli apprendisti falegnami al centro G + S.

Il tavolo dei giochi

In un mondo al digitale, i ragazzi hanno costruito «il piano di un tavolo incassato in una struttura in ferro e impreziosito da quattro riquadri che permettono di riscoprire altrettanti giochi di società: Ludo, Dama, Forza 4, Mulino», ci spiega Ronnie Tunzi, istruttore al centro Arca.

«Lungo 5,5 metri e largo 1,5, il pianale è stato realizzato in lamellare di betulla con intarsi in mogano. Hanno fatto un buon lavoro, si sono messi in gioco per realizzare qualcosa di bello. Evidentemente c’è chi si è mostrato più attivo e chi meno ma nel complesso tutti hanno dato prova di voler fare le cose per bene, dimostrando interesse anche per le altre attività proposte. Credo che da questi cinque giorni gli apprendisti abbiamo tratto dei buoni insegnamenti anche dal profilo del rispetto, e siano rimasti contenti di vivere un’esperienza di autonomia a stretto contatto con gli altri e la natura.» Anche questa è scuola ... in attesa di ritornare sui banchi della Spai e nei laboratori del centro Arca.

Consegna diplomi ai neo falegnami

La cerimonia di consegna dei diplomi ai 16 neo falegnami avrà luogo sabato 13 ottobre, a partire dalle 11, alla falegnameria Scerpella di Giubiasco, azienda formatrice del migliore apprendista.

www.luomochefa.ch

CA

Veröffentlichung: 04. Oktober 2018 / Ausgabe 40/2018

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