Architetture affascinanti e sostenibili

Cibo e legno a favore della sostenibilità dell’ambiente. Immagine: Curzio Castelli

EXPO 2015.  Il grande evento sull’alimentazione che interpreta il tema «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita» si caratterizza anche attraverso le forme dei padiglioni. Molti sono in legno con forme incantevoli, all’insegna del rispetto ambientale.

All’Esposizione Universale di Milano, camminando lungo i 1500 m del Decumano, uno dopo l’altro i padiglioni affascinano per le loro opere architettoniche eco-sostenibili, riciclabili e smontabili, per le strutture auto portanti, per le forme che si ispirano al territorio d’origine. I partecipanti a Expo Milano 2015 sono stati chiamati a disegnare e realizzare edifici temporanei e sostenibili seguendo delle linee guida specifiche che regolano la progettazione, la realizzazione, la dismissione e il riutilizzo dei manufatti temporanei e l’adozione dei criteri di «green public procurement» (acquisti verdi della pubblica amministrazione).

Al termine dell’evento la maggior parte delle strutture verrà smantellata e molte avranno una seconda vita. Ad esempio il padiglione Monaco verrà donato alla Croce Rossa in Burkina Faso e le torri del padiglione Svizzera verranno riutilizzate come serre urbane. Al centro dell’organizzazione ci sono il rispetto per l’ambiente, i territori e le comunità coinvolte, con la certificazione per la sostenibilità: prima volta per un’Esposizione Universale e il secondo grande evento di rilevanza internazionale dopo le Olimpiadi di Londra del 2012.

Ce n’è per tutti …

A parte la terrazza d’accesso in legno e catrame, il resto è costruito in acciaio e cemento. Così si presenta il padiglione svizzero, molto concettuale ma poco emozionale dal punto di vista strutturale, e con un certo spreco di superficie nonostante sia il terzo più grande dell’esposizione. Tuttavia è forse l’unico che offre gratuitamente dei prodotti alimentari: acqua, caffè, mele e sale, stoccati nelle quattro torri che si svuoteranno con il passare dei visitatori: «Ce n’è per tutti ... se i primi sono onesti.»

Sta di fatto che le mele vanno a ruba e anche i bicchieri quali souvenir! La struttura comprende anche la (piccola) Casa Svizzera, dedicata al tema dell’acqua con il bellissimo massiccio del Gottardo in granito, e l’esposizione interattiva di Nestlé, un percorso espositivo sul rapporto tra alimentazione e cervello. Sotto le torri si alterneranno alcune importanti città svizzere.

Un bel «concept» in legno

L’architetto Cristián Undurraga con il progetto «El Amor de Chile» ha sviluppato, su uno spazio di 1910 m2 un volume sospeso, una grande architrave in legno avvolta da uno scheletro in travi incrociate sollevata da quattro pilastri di cemento che creano uno spazio intermedio, l’orizzonte temperato tipico dell’architettura cilena.

Il materiale principe, il legno, è usato per ricordare che la superficie forestale in Cile è in aumento, in controtendenza rispetto alla deforestazione in corso sulla Terra. La grande struttura di legno, a cui si accede con la rampa centrale, custodisce arte nel suo cuore: fotografia, video, multimedia, grafici, arredo e sculture.

Un tunnel circondato da ventiquattro proiettori sincronizzati immerge il visitatore in una realtà virtuale, su una barca di pescatori nel mare o tra i vigneti di Carmenere. Tutti gli elementi servono a illustrare le diverse zone del Paese e in base a queste le coltivazioni tipiche servono a comunicare la varietà del territorio, la gente, i frutti della terra, le immagini, la tavola imbandita che il Cile offre al mondo.

Cibo e architettura

La sobrietà è la vera bellezza, anche se si parla di cibo, e proprio per questo motivo Slow Food ha scelto lo studio Herzog & de Meuron per la realizzazione del suo padiglione. Lo studio di Basilea ha progettato un edificio completamente in legno, che concretizza il concetto di tutela della biodiversità e della filosofia di Slow Food.

Un’area di 3500 metri quadri composta da tre edifici modulari che richiama i cascinali rurali lombardi, in modo da realizzare un contenitore coerente con i contenuti che ospita: si tratta di una struttura semplice e leggera, di basso impatto ambientale e che durerà nel tempo, in cui tutte le strutture sono sostenibili e modulari. Per queste caratteristiche, la seconda vita del padiglione Slow Food sarà negli orti scolastici della Lombardia o in alcune realtà africane.

www.expo2015.org

cca

Veröffentlichung: 28. Mai 2015 / Ausgabe 22/2015

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