Co-operate per costruire l’avvenire
Ecco come sarà l’entrata principale al campus di Empa ed Eawag con il nuovo parcheggio sulla destra. Immagine: Filippo Bolognese/SAM Architects
Edilizia ecologica. L’ampliamento del campus Empa ed Eawag di Dübendorf è progettato per sperimentare il futuro: un allievo modello che applica alla realtà le analisi dei due istituti, un hub di ricerca che affronta le sfide di un’edilizia a cui sta a cuore il clima.
Il futuro campus del Laboratorio federale per la prova dei materiali e la ricerca (Empa) e dell’istituto di ricerca sull’acqua del settore ETH (Eawag) è destinato a diventare il cuore pulsante dell’innovazione tecnologia applicata all’edilizia sostenibile e intelligente. Nuovi spazi stimolanti, concepiti per risparmiare o guadagnare energia, per ridurre il consumo di risorse e minimizzare le emissioni di CO2; spazi pieni di idee e approcci innovativi – dalle fondamenta ai tetti – per un’economia più circolare che sa anche recuperare i materiali. Con il significativo nome di Co-operate, il nuovo campus sarà operativo – se tutto andrà per il meglio – entro metà marzo 2024.
Il legno fa risparmiare cemento
Nella progettazione dei nuovi edifici è stata posta particolare attenzione a ridurre l’impatto ambientale, limitando al massimo le emissioni di gas serra. Un esempio significativo è il parcheggio a tre piani, a destra dell’ingresso del campus, i cui 9300 metri quadrati dei soffitti sono una sofisticata costruzione ibrida di travi in legno di abete rosso e lastre rivestite in calcestruzzo: un metodo innovativo e unico che permette di ridurre considerevolmente lo spessore degli strati di cemento, che si sa fa male all’ambiente.
Un parcheggio «removibile»
L’installazione di illuminazione, linee elettriche e condutture delle acque reflue, che non andasse ad alterare l’estetica dell’edificio, ha rappresentato anch’essa una sfida per i progettisti, come sottolineato in una nota da Kevin Olas, responsabile del settore Immobili dell’Empa. Progettisti che hanno dovuto inoltre tenere conto degli aspetti futuri in termini di cambiamenti climatici. Il parcheggio è stato infatti concepito come una costruzione modulare che utilizza elementi prefabbricati smontabili così da permettere, se un domani la mobilità individuale avrà un ruolo meno importante di oggi, di convertire alcune parti della struttura in laboratori o ad altri scopi.
Accumulare energia stagionale
L’impegno del campus a costruire sostenibile tocca sia i nuovi edifici sia i laboratori preesistenti, dai tetti fino a 100 metri di profondità, dove finiscono le sonde geotermiche di un sistema sperimentale di accumulo energetico stagionale. In estate, questi «tubi» catturano e immagazzinano il calore rilasciato dagli apparecchi di refrigerazione, dai sistemi di ventilazione e dalle apparecchiature di laboratorio, per reimpiegarlo poi in inverno per il riscaldamento o per la produzione di acqua calda. L’obiettivo è ridurre al minimo le emissioni di CO2 degli edifici del campus, esplorando nel contempo nuove tecnologie per un futuro energetico più sostenibile.
Pezzi di un mosaico green
Altri elementi green del campus includono il fotovoltaico che aumenterà in modo massiccio la produzione di elettricità pulita, l’asfalto dei parcheggi prodotto con materiale riciclato all’80 %, una cintura verde in cui promuovere la biodiversità grazie a varietà di piante selezionate per resistere al calore e svilupparsi in condizioni climatiche difficili. A essere recuperata è pure l’urina dei servizi igienici dell’edificio centrale che servirà a creare la materia prima per il fertilizzante riciclato Aurin.
www.empa.chwww.eawag.chVeröffentlichung: 09. November 2023 / Ausgabe 45/2023
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