Cobot, piccoli aiutanti


I robot collaborativi sono particolarmente adatti per lavori monotoni, ripetitivi e svolti in posizioni fisicamente sfavorevoli. Immagine: Universal Robots


I robot collaborativi sono particolarmente adatti per lavori monotoni, ripetitivi e svolti in posizioni fisicamente sfavorevoli. Immagine: Universal Robots
ROBOT COLLABORATIVI. L’automazione ha fatto passi da gigante in molti settori e quello delle falegnamerie non fa eccezione. I campi di applicazione dei robot collaborativi, o cobot in breve, aprono nuove opportunità per migliorare l’efficienza e la produttività.
L’integrazione della robotica collaborativa nelle falegnamerie non è solo una questione di automazione ma anche di innovazione. È una tecnologia che, con il giusto approccio, offre alle aziende, anche di piccole dimensioni, diverse opportunità in termini di efficienza e produttività. Tuttavia, solo considerando le esigenze dell’azienda attraverso una pianificazione attenta e una formazione adeguata, è possibile sfruttare al meglio i cobot, assicurando nel contempo la preservazione delle competenze artigianali.
I cobot si presentano, nella configurazione più comune, come un braccio meccanico capace di apprendere, interagire e quindi assistere in una varietà di compiti, garantendo al contempo la supervisione e l’esperienza umana. Sono piccoli e leggeri per cui possono essere spostati facilmente da un’area di lavoro ad un’altra; sono versatili ciò che li rende applicabili a diverse macchine e strumenti; sono intuitivi e semplici da programmare e riprogrammare. Sono dei piccoli «aiutanti» che eseguono i compiti con precisione costante e sollevano i lavoratori da operazioni ripetitive, monotone e fisicamente pesanti. La peculiarità dei cobot è di essere progettati per lavorare in piena collaborazione con gli operatori anche senza barriere protettive. Sensori, sistemi di visione, laser scanner consentono di evitare collisioni con oggetti o persone, ma agiscono anche sul braccio o sull’utensile regolandone la forza.
Fruitcore Robotics ha sviluppato le tecnologie esistenti, ottimizzando la cinematica brevettata con l’aiuto di strumenti di sviluppo supportati dall’intelligenza artificiale come gli algoritmi di apprendimento automatico, per progettare «Horst 1500». Molto compatto, è uno dei più leggeri del suo genere con un peso di soli 99 chili. È pensato per processi di carico e scarico delle macchine nonché per la pallettizzazione. L’ingombro ridotto e il rapporto ideale tra portata e carico utile, rendono più semplice il posizionamento, la conversione e la manutenzione.
Nella produzione di elementi per l’arredo i robot collaborativi rendendo possibile automatizzare un’ampia varietà di applicazioni come finitura, controllo della qualità, manipolazione dei materiali, verniciatura e altro ancora. I cobot del produttore Universal Robots si distinguono per la loro autonomia e il design compatto e leggero. Si va dal modello «UR3e», ideale per l’installazione su banco di lavoro o per l’integrazione all’interno dei macchinari, in applicazioni di assemblaggio leggero o di avvitatura, fino al nuovo «UR30» che può sollevare carichi pesanti (capacità di 30 chili) mantenendo un ingombro ridotto in un ambiente collaborativo. Nel mezzo altri modelli – il più popolare è l’«UR10e» – che possono lavorare in modo incessante, riducendo i tempi di produzione e permettendo ai falegnami di concentrarsi su attività più complesse e di maggiore valore aggiunto.
www.fruitcore-robotics.comwww.universal-robots.comLa serata di domani, venerdì 14 febbraio, dalle 17 alle 18.30 al centro Arca di Gordola, porterà lo sguardo sulle possibilità e sugli obiettivi formativi a partire dal 2025. La serata si rivolge ai falegnami diplomati AFC che vedono nei corsi promossi al Bürgenstock – grazie anche all’assistenza di un coach bilingue durante le lezioni e lo studio – un’opportunità di crescita professionale e personale. Iscrizione gradita: luca.pedrotta[at]luomochefa[dot]ch, cellulare 079 310 69 34.
Veröffentlichung: 13. Februar 2025 / Ausgabe 7/2025
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