Emergenza coronavirus

Il consiglio è visitare il sito cantonale coronavirus e le pagine dedicate a lavoro ridotto e fideiussione. Immagine: Vania Castelli

Covid-19.  In queste settimane difficili le aziende ticinesi stanno dimostrato grande senso di responsabilità, ponendo quale priorità la tutela dei propri dipendenti, mettendo in primo piano le misure decise dall’autorità cantonale e federale.

La situazione è eccezionale e richiede misure eccezionali come quelle che il Ticino sta adottando per rispondere all’emergenza del coronavirus, una situazione sempre più difficile da gestire, che chiama in causa l’intera società. Sono giorni frenetici anche per l’ASFMS. Il presidente Renato Scerpella con Nicola Giudicetti, Aldo Bugada e Fabrizio Wüthrich sono a stretto contatto con gli enti dell’economia e dell’amministrazione cantonale, gli appuntamenti telefonici sono quotidiani pure con la centrale VSSM di Zurigo, e il presidente Thomas Iten, per tenerli aggiornati sull’evolversi della situazione.

Senso di responsabilità

Le notizie e le disposizioni mutano velocemente, venerdì a mezzanotte è arrivata dallo Stato l’imposizione di chiudere esercizi pubblici e negozi, da lunedì tutti gli ordini di scuola. Con ogni probabilità la giornata di oggi, giovedì, sarà ancora diversa rispetto a domenica quando abbiamo inviato l’articolo alla SchreinerZeitung. Il comitato direttivo dei falegnami continuerà a informare costantemente gli associati come nei giorni scorsi. Renato Scerpella: «È nostra premura tenerli aggiornati, in modo corretto e possibilmente in tempi brevi. Siamo evidentemente a disposizione per chiarimenti o per ascoltare eventuali suggerimenti. Per noi è prioritario seguire le direttive uffi- ciali della Confederazione e del Cantone, e dar prova di senso di responsabilità in una situazione straordinaria, imprevista e drammatica.»

Soluzioni condivise

Di fatto la maggioranza delle falegnamerie ha seguito il consiglio dell’UAE di fermare le attività aziendali almeno per la settimana in corso, dopo averne discusso con i propri collaboratori come suggerito dall’ASFMS. Nicola Giudicetti. «La situazione è grave per tutti, ma siamo convinti che le soluzioni debbano essere trovate in un contesto di collaborazione e di scambio franco fra datori e collaboratori. Ogni azienda ha una situazione diversa, quanto a riserva di lavoro, provenienza dei lavoratori, scadenze, urgenze e non. È chiaro che in primo piano mettiamo le misure decise dall’autorità che dovranno in ogni caso sempre essere rispettate.»

Richiesta lavoro ridotto

La Seco ha deciso l’entrata in vigore con effetto immediato della direttiva speciale in caso di limitazione dell’attività degli organi d’esecuzione dell’assicurazione contro la disoccupazione per effetto della pandemia. Il termine di preannuncio per lavoro ridotto è eccezionalmente di 3 giorni (anziché di 10 giorni); il modulo «Approvazione del lavoro ridotto» non va più fatto firmare da tutti i lavoratori colpiti dalla perdita di lavoro, bensì il datore di lavoro conferma nel preavviso che tutti i lavoratori colpiti dal lavoro ridotto sono d’accordo con l’introduzione del lavoro ridotto.

L’ASFMS ha inviato agli associati la documentazione per richiedere il lavoro ridotto quale conseguenza diretta del coronavirus (www.ti.ch/lavoro-ridotto). Non si tratta di un obbligo bensì di un’opzione compatibilmente con gli impegni e le possibilità aziendali.

Consigli alle aziende

Il Consiglio di Stato ha varato un pacchetto di misure a sostegno dell’economia e attivato la Infoline per le aziende: 084 011 71 12. Prima di telefonare è consigliato visitare il sito cantonale alle pagine dedicate a lavoro ridotto e fideiussione. In una lettera richiama infine datori di lavoro e impiegati a seguire, oltre alle misure di igiene personale (www.ti.ch/coronavirus), le seguenti raccomandazioni. Deve essere aumentata e garantita la distanza tra le persone, adeguando gli spazi lavorativi, dividendo uffici e dove possibile incoraggiando il telelavoro e soluzioni analoghe. Misure da attuare con maggior attenzione nei confronti delle persone a partire dai 65 anni e delle persone di ogni età con patologie croniche. Ulteriore possibilità è quella di valutare l’introduzione di orari flessibili.

www.ti.ch/lavoro-ridottowww.ti.ch/coronavirus

CA

Veröffentlichung: 19. März 2020 / Ausgabe 12/2020

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