Forgiare apprendisti


Hans Jörg Frei (a destra) con il presidente Francesco Lurati e gli istruttori Stefano Pellegrini (a sinistra)e Ronnie Tunzi. Immagine: Vania Castelli


Hans Jörg Frei (a destra) con il presidente Francesco Lurati e gli istruttori Stefano Pellegrini (a sinistra)e Ronnie Tunzi. Immagine: Vania Castelli
Hans Jörg Frei. A fine maggio ad Ascona ha tenuto la sua ultima relazione da presidente della commissione dei corsi interaziendali, annunciando all’assemblea che non rinnoverà il suo impegno nella formazione degli apprendisti.
Garantire alle prossime generazioni di falegnami una formazione al passo con i tempi, interessante e aggiornata è sempre stato l’obiettivo di Hans Jörg Frei, che ad Ascona ha rivolto uno sguardo ai suoi anni da presidente della commissione dei corsi inte- raziendali.
Hans Jörg Frei: Sono due semplici gesti che danno inizio a una collaborazione. Non è la prima volta che affronto la questione in occasione dell’assemblea, un momento privilegiato per ricordare che la collaborazione tra gli interessati della formazione è fondamentale! Con i corsi interaziendali e la scuola abbiamo istituito diverse attività molto proficue come la settimana verde di Olivone e i corsi a blocco, durante i quali sono stati progettati e realizzati dei veri capolavori d’arredo per le aule del centro di Gordola e della Spai di Bellinzona.
Con i datori di lavoro abbiamo due livelli o velocità di collaborazione. Ci sono ditte che sono sempre presenti e sensibili verso la formazione e altre che sono invece assenti, inesistenti, salvo quando sono toccate da una bocciatura inaspettata dei loro apprendisti. Diversi datori di lavoro hanno quindi un potenziale di cambiamento sul quale riflettere.
Sono più che mai convinto che oggi non basta coronare la formazione personale con un esame finale di tirocinio a 20 anni. Il mercato del lavoro richiede molto di più. Dobbiamo essere consapevoli che l’aggiornamento professionale è un aspetto determinante che ci rafforza come falegnami e come categoria, ciò che significa seguire con ritmo regolare corsi e giornate di formazione continua. Ci vuole sempre una spinta. Il mio auspicio è che i nostri giovani falegnami non si accontentino del- l’acquisito, del conosciuto o del vecchio, ma abbiano voglia e curiosità per il nuovo.
Lavoriamo sempre con obiettivi prefissati che ci permettono un continuo autocontrollo e l’adozione dei correzioni che si rendono necessari; ad esempio il programma di lavoro è stato adeguato alle nuove ordinanze e per l’anno prossimo è prevista la modifica del progetto dello sgabello. Per quanto riguarda gli apprendisti, abbiamo quest’anno delle classi con ragazzi molto bravi, volenterosi e maturi che lavorano veramente bene e ci evitano problemi disciplinari. I nostri istruttori tengono un regime rigido che ci permette di concentrare le energie sull’insegnamento senza dover fare i poliziotti. L’anno passarella è praticamente terminato senza aver sollevato troppa polvere, grazie anche al buon funzionamento assicurato da Luca Pedrotta. Bisognerà vedere se i cambiamenti legislativi auspicati eviteranno ostacoli inutili per la formazione dei nostri apprendisti.
Come associazione crediamo nell’importanza di investire in programmi formativi di qualità. Il corso base è stato introdotto e sperimentato per la prima volta nel biennio 2002-2003. Abbiamo modificato i lavori che permettono di affrontare ed esercitare tutti i problemi pratici del nostro mestiere; abbiamo traslocato nella falegnameria modello del Ticino e posato tante altre pietre miliari. So che ci sono ancora tante cose da fare, ma per me è arrivato il momento di dare spazio ai giovani e di affrontare altre sfide. Ci sono persone capaci e qualificate che sono pronte ad assumere la responsabilità dei corsi interaziendali e continuare con nuove idee.
Veröffentlichung: 25. Juni 2015 / Ausgabe 26-27/2015
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