Giovani di cui andare fieri

Luca Porta al centro con Luca Pedrotta (a sinistra) e il responsabile di classe Andreas Niederberger della HFB. Immagine: André Burri

Focus sulla carriera.  Rappresentano la nuova generazione di manager, sono e saranno i protagonisti – con la loro competenza, innovazione e passione – del futuro dell’industria della falegnameria e del legno, nel segno dell’arte del saper fare.

In un mondo del lavoro che richiede sempre più competenze specializzate, il sapere è una risorsa preziosa. Nel salutare il 2023 vogliamo riconoscere il talento e l’impegno di giovani che, con perseveranza, sacrificio, studio, passione e amore per il legno, hanno concluso un percorso formativo di cui «il Falegname, l’uomo che fa» può andarne fiero. Sono l’orgoglio della professione e sono un esempio per altri giovani che riconoscono nella cultura del perfezionamento il loro futuro e quello di un’associazione che alle sfide e alle opportunità del 2024 risponde con le migliori competenze e l’eccellenza artigianale. In questo spirito festivo, l’augurio de La Nostra Pagina con i migliori auspici per l’anno che verrà.

Diploma di progettista

Luca Porta e Tiziano Sciolli hanno conseguito l’obiettivo di portare a casa il diploma di «progettista», un diploma che gratifica anche Luca Pedrotta, il coach che li ha accompagnati e sostenuti durante tutto il percorso formativo alla Scuola specializzata superiore del Bürgenstock (HFB). Ma lasciamo che siano i neodiplomati ad esprimere le loro impressioni su un’esperienza professionale fondamentale per il futuro.

Luca Porta: «Ad esami conclusi, ho provato un grande senso di sollievo, finalmente potevo di nuovo godermi i fine settimana. La formazione per diventare project manager era finita, e con essa le trasferte al Bürgenstock e un periodo di tre anni decisamente impegnativo. Il diploma è la ricompensa per le innumerevoli ore di studio che si sono aggiunte alla normale attività professionale, in una lingua che rappresentava anch’essa una sfida. È stata un’esperienza arricchente sia dal profilo professionale sia umano per le amicizie che si sono create. Eravamo un grande gruppo e ci siamo motivati a vicenda per andare avanti. Non è stato facile ma ce l’abbiamo fatta. Il Bürgenstock offre opportunità di carriera che meritano decisamente di essere colte».

Tiziano Sciolli: «È stata un’esperienza formativa eccezionale, con un’istruzione di alta qualità. Insegnanti competenti hanno guidato con maestria il nostro percorso educativo. La posizione privilegiata della scuola, che gode di un panorama mozzafiato, ha contribuito ad arricchire l’ambiente di apprendimento. E la moderna struttura del centro ha reso lo studio confortevole e stimolante con aule tecnologicamente avanzate e strutture sportive moderne. L’approccio inclusivo e collaborativo ha favorito un forte senso di comunità tra gli studenti, valorizzato da attività extracurriculari e iniziative culturali. L’HFB è garanzia di un’eccellente preparazione per il futuro, capace di unire sapientemente un’istruzione di qualità ad un ambiente di studio stimolate ed accogliente, in un paesaggio unico».

Diploma in tecnico del legno

Ad essere giunti al termine del loro percorso formativo sono anche Alex Bonetti e Martino Lepori che hanno conseguito – a distanza di un anno l’uno dall’altro – il diploma di tecnico del legno rilasciato dalla Scuola universitaria professionale di Bienne (BFH): un’ottima base per guardare al futuro e a nuove sfide professionali.

Alex Bonetti: «Il settore della falegnameria è sempre stato presente nella mia vita fin da piccolo. Grazie alla professionalità e passione trasmessa da mio padre nel 2012 intrapresi l’apprendistato con MPT, il tutto si concluse con una maggiore conoscenza della professione ma allo stesso tempo con molta voglia di imparare cose nuove. In quel periodo, ho iniziato a informarmi sul percorso universitario più adatto per raggiungere i miei futuri obiettivi: gestire l’azienda di famiglia. Il percorso come tecnico del legno alla BFH di Bienne mi garantiva il miglior mix di materie tecniche ed economiche, senza però trascurare l’aspetto più pratico. La lingua e le lezioni a distanza durante il primo anno, a causa del covid-19, sono state le maggiori difficoltà che ho dovuto affrontare. Mi reputo molto soddisfatto dell’esperienza che ho potuto vivere, e sicuramente il mio percorso non terminerà qui».

Martino Lepori: «Mi sono diplomato nel 2022, alla fine di un percorso formativo di tre anni (quattro semestri teorici, due semestri di praticantato) che permette di sviluppare conoscenze verticali e competenze trasversali, necessarie per inserirsi nel mondo lavorativo odierno. Ho scelto di specializzarmi seguendo il percorso logico per un falegname, in una università ben preparata che segue da vicino gli studenti, in un clima tutto sommato familiare. I corsi abbracciano tutti gli aspetti legati alla falegnameria e non si limitano alla mera conoscenza tecnica della professione. Le esperienze che ho maturato sono assolutamente positive. Questo percorso mi ha aperto moltissime porte a livello lavorativo, tante aziende offrono posizioni rilevanti, dove è possibile applicare le competenze studiate e sviluppare ulteriormente le conoscenze professionali. Oggi mi occupo di pianificazione aziendale in una industria di cucine ticinese».

www.hfb.ch

Da falegname a ingegnere del legno

Riconoscere il futuro nella cultura del perfezionamento

Hanno iniziato entrambi l’apprendistato nel 2013, Alan Giussani presso la fale-gnameria Foresti di Prato Sornico, Stefano Martella presso la falegnameria Berri di Vogorno. Dieci anni dopo escono dalla Scuola universitaria professionale di Bienne con in tasca il Bachelor of Science Wood Technology che fa di loro dei pro- fessionisti nella costruzione in legno.

Alan Giussani e Stefano Martella: «Durante l’apprendistato siamo venuti a conoscenza della possibilità di poter continuare il nostro percorso formativo e di poter sviluppare le nostre cono-scenze nell’ambito del legno presso la BFH di Bienne. Per accedere a una scuola superiore dovevamo però avere un attestato di maturità professionale. Dunque, durante l’ultimo anno di apprendistato abbiamo frequentato dei corsi serali, i quali ci hanno permesso di accedere nel 2017/2018 all’anno di maturità professionale tecnica alla SPAI di Locarno. L’anno successivo ci siamo presi una pausa per svolgere il servizio militare e fare qualche mese di stage nella Svizzera tedesca per imparare la lingua.

A settembre 2019 abbiamo iniziato il nuovo percorso formativo a Bienne come futuri ingegneri del legno. Entrambi eravamo molto motivati e interessati a comprendere al meglio i concetti legati alla stabilità delle costruzioni in legno e ad approfondire tutti i vantaggi e gli svantaggi che un materiale rinnovabile come il legno può avere.

I primi semestri sono stati i più difficili in quanto persistevano difficoltà lingui-stiche, le quali col passare del tempo non si sono più rivelate un problema. Il percorso formativo a Bienne ha assunto una connotazione sempre più interessante, anche se, sempre più impegnativa. Ed eccoci al 2023: in giugno abbia-mo finito la formazione ottenendo il Bachelor of Science Wood Technology con orientamento in ‹Strutture e tecnologia del legno (TST)›. Entrambi siamo attivi come capi progetto in aziende della Svizzera tedesca». CA

www.bfh.ch

Vania Castelli

Veröffentlichung: 21. Dezember 2023 / Ausgabe 51-52/2023

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