Il ruolo delle aziende


Bonus finanziario di 2000 franchi alle aziende formatrici tramite il Fondo cantonale per la formazione professionale. Immagine: Vania Castelli


Bonus finanziario di 2000 franchi alle aziende formatrici tramite il Fondo cantonale per la formazione professionale. Immagine: Vania Castelli
Sostegno agli apprendisti. La sfera professionale ha un posto d’eccezione nella vita di ognuno di noi, definisce la nostra identità. Ne sa qualcosa «il falegname l’uomo che fa» che anche in questi tempi difficili intende agire in favore della formazione professionale.
Il 6 maggio era stata lanciata la campagna dei posti di tirocinio per l’anno scolastico dal 2020 al 2021, l’altra settimana il Consiglio di Stato ha presentato al parlamento il messaggio «Più duale Plus»: 6 misure urgenti complementari al progetto «Più duale» per contenere gli effetti negativi al Covid-19 perché a corto-medio termine gli scenari indicano il rischio di perdere tra 300 e 1000 posti di tirocinio. Se prima della pandemia l’obiettivo era di aumentare di 800 i contratti di tirocinio, ora è di mantenerli e di arrivare a settembre con la sottoscrizione di 2500 contratti, in linea con gli scorsi anni.
Sono 356 i contratti di tirocinio firmati finora, 150 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La situazione è considerata sotto controllo, ma ci vuole un’accelerazione per raggiungere l’obiettivo dei 2500 posti ed è qui che entra in gioco la strategia «Più duale Plus» che prevede un contributo di 2000 franchi per chi assume un apprendista, per un investimento totale di 3,5 milioni di franchi. È inoltre prevista la possibilità di deroghe transitorie alle disposizioni vigenti sui requisiti dei formatori da parte della Divisione della formazione professionale segnatamente nel numero di apprendisti, sempre che sia assicurata la qualità dell’accompagnamento formativo in azienda. Il sistema della formazione professionale in Svizzera fonda la sua esistenza sulla collaborazione di aziende che partecipano alla formazione professionale fornendo posti di tirocinio, assistenza, risorse e formatori qualificati. Un modello win win dove tutte le parti coinvolte raggiungono i propri interessi.
Nei giorni scorsi l’ASFSM Ticino ha invitato i falegnami ticinesi ad agire a sostegno della formazione, ossia a valutare l’assunzione di un giovane apprendista. Ai propri soci e non, l’associazione chiede in sostanza di fare la differenza sia per le generazioni di oggi sia per quelle di domani. Renato Scerpella, presidente: «Il successo produttivo di un’azienda si misura dal sapere del titolare e dei suoi collaboratori, dall’essere motivati a imparare sempre qualcosa di nuovo e pertanto a essere costantemente aggiornati. Il nostro logo racchiude d’altronde l’essenza stessa del nostro agire, ossia un’associazione che fa. Sono pertanto convinto che anche i miei colleghi falegnami non mancheranno di affrontare questa nuova e importante sfida assumendo apprendisti. Il nostro impegno, come presidente e come comitato, è da sempre quello di valorizzare l’artigianato di pregio prodotto dal ‹falegname, l’uomo che fa›, che significa anche e soprattutto far scorrere nei giovani l’essenza di un mestiere che si rinnova nel tempo. Un compito che non verrà meno anche in questo periodo che ci confronta con prospettive incerte.»
0800 606 607 è il numero verde per le aziende in funzione da sabato 20 giugno e gestito dalla Città dei mestieri della Svizzera italiana, d’intesa con la Divisione della formazione professionale. L’intento è di assicurare una prima consulenza per imprenditrici/tori che si interrogano sulle condizioni di assunzione di apprendisti e sull’opportunità di diventare azienda formatrice: quali requisiti avere, con quali diritti e doveri; quali sono le procedure da affrontare e chi saranno gli interlocutori di riferimento? Alla Città dei mestieri potete trovare una consulenza di primo livello, gratuita e senza appuntamento. L’auspicio è che questo strumento possa essere incentivante e favorire la formazione dei giovani ticinesi.
Veröffentlichung: 25. Juni 2020 / Ausgabe 26/2020
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