Impresa 4.0

La fabbrica che fa da sé, via Internet, fa per tre. Immagine: Curzio Castelli

XYLEXPO.  Mai vista così tanta automazione, sistemi così avanzati, in nessuna altra fiera al mondo. Questa è l’impressione ricorrente fra i corridoi alla biennale internazionale delle tecnologie e dei sistemi per l’industria del legno.

La 26esima edizione, che festeggia i 50 anni d’esistenza, ci ha indubbiamente catapultati nel futuro dell’industria automatizzata, sia per lo sviluppo iperdesign dei centri di lavorazione sia per l’interfaccia tra operatore e macchina e dalla raccolta dei dati che i software permettono di facilitare ogni genere di esecuzione. Una fiera che dal punto di vista dei contenuti ha sicuramente mantenuto le promesse: molta tecnologia per i comparti della seconda trasformazione, che si parli di pannello o di massiccio.

Già fissate le date della prossima edizione che si svolgerà da lunedì 25 a venerdì 29 maggio 2020, dunque abbandonando la tradizionale collocazione da martedì a sabato. «Abbiamo fatto una scelta precisa, ovvero essere il palcoscenico delle alte tecnologie, e questo ha indubbiamente motivato la presenza di un pubblico ancora più selezionato, preparato, con poteri decisionali e competenze adeguate» ha commentato Dario Corbetta, direttore della manifestazione.

Strumenti «IoT»

«Internet of Things» (IoT) è un neologismo utilizzato in telecomunicazioni, un termine di nuovo conio nato dall’esigenza di dare un nome agli oggetti reali connessi ad internet. IoT è un frigorifero che ordina il latte quando «si accorge» che è finito. IoT è una casa che accende i riscaldamenti appena ti sente arrivare. Questi sono esempi di IoT, ovvero di oggetti che, collegati alla rete, permettono di unire mondo reale e virtuale.

La riminese SCM ha presentato «Maestro Connect» la piattaforma di strumenti IoT altamente innovativi, in grado di consentire la raccolta di dati provenienti dalle macchine al fine di renderli disponibili alla successiva analisi. È il cuore del concetto di «smart factory» che si traduce in un sistema capace di monitorare e ottimizzare sempre di più i processi produttivi fino ad ottenere una manutenzione predittiva, che permette di anticipare eventuali manutenzioni straordinarie evitando così possibili tempi improduttivi. Tra queste novità spicca «Maestro smartech», l’innovativo sistema di assistenza e manutenzione remota con occhiali a realtà aumentata, per avere sempre un tecnico SCM accanto, sperimentando l’avvento della tecnologia wearable (oggetti da indossare). Oppure «Maestro xplore» il sistema di simulazione per impianti e celle integrate in realtà virtuale 3D con visore Oculus, per un’esperienza immersiva e sensoriale tra le soluzioni SCM dedicate alla produzione integrata.

La «speed factory»

Anche Biesse ha presentato la piattaforma «Sophia» che abilita i propri clienti a una vasta gamma di servizi per semplificare e razionalizzare la gestione del lavoro. Si basa sulla connessione a un cloud e particolari sensori applicati alle macchine Biesse che insieme consentono di registrare e inviare in tempo reale informazioni e dati sulle tecnologie in uso per ottimizzare le prestazioni, prevenire i malfunzionamenti e aumentare la produttività delle macchine e degli impianti. Inoltre la connessione diretta con Parts, il portale ricambi Biesse, e la possibilità di aggiornare i software attraverso un click offrono ai clienti strumenti di lavoro quotidiano che semplificano molte attività.

Le conseguenze

È il tempo dei grandi gruppi! Infatti sembra chiaro che solo pochi produttori possono permettersi d’investire in queste nuove tecnologie. «Quelle che non vediamo più sono le medie imprese, una categoria che pare avere ben pochi esponenti», ha commentato a questo proposito Dario Corbetta: «... la forbice si è allargata sempre più, a quanto pare, per quanto il comune denominatore è un alto livello di tecnologia, oramai una offerta che tutte le imprese del comparto devono garantire, indipendentemente dalle loro dimensioni.»

CCA

Veröffentlichung: 07. Juni 2018 / Ausgabe 23/2018

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