La voglia di tornare a scuola

La vista dallaterrazza della scuola specializzata superiore Bürgenstock è impressionante. Immagine: VSSM

Ticinesi al Bürgenstock.  Sono in cinque e sono in formazione alla scuola specializzata superiore del Bürgenstock (HFB), dove ci siamo recati per vederli allo studio e capire le motivazioni che li hanno spinti verso il diploma federale di progettista.

Il Bürgenstock è famoso per l’ascensore panoramico dell’Hammetschwand, una temeraria costruzione risalente al periodo del turismo della «Belle Époque», per i suoi lussuosi resort, ma è anche il luogo privilegiato dei falegnami svizzeri e ticinesi – più numerosi negli ultimi anni in virtù della formula del coaching – che desiderano costruirsi una carriera professionale capace di rispondere e soddisfare le effettive esigenze del mercato del lavoro. Ed è in una giornata arancione, dall’insolito gioco di luci e colori causato dalla sabbia del Sahara, e grazie all’ospitalità della scuola e di Monika Albertalli, che «la Nostra Pagina» ha incontrato Alan Gotti, Gianmarco Kuchler, Loris Lafranchi, Luca Porta, Tiziano Sciolli: i cinque studenti italofoni che stanno seguendo con profitto e grande impegno (come testimoniano i loro docenti) la formazione di progettista.

Alan Gotti lavora per la Trippel di Manno e da un anno segue le lezioni assieme ai suoi compagni di classe, logico chiedergli come si trova alla HFB.

« Mi trovo bene, molto direi. Impariamo sempre cose nuove: tecniche, concetti, materiali che possono poi essere applicati in azienda, quindi ciò che imparo lo discuto con i miei superiori. L’ambiente di studio è eccellente anche se la lingua mette un po’ la barriera nei rapporti con gli studenti svizzerotedeschi, si cerca comunque di trovare un modo per capirci, stare assieme e aiutarci. Il coaching è un buon strumento per chi come me non sapeva il tedesco; se non ci fosse stato forse avrei appreso più in fretta la lingua compromettendo però la buona riuscita del diploma; senza il coaching di sicuro non sarei qua » .

A Gianmarco Kuchler , dipendente della Sergio Togni di Gordola, abbiamo chiesto le ragioni che lo hanno spinto a seguire la formazione di progettista.

« Semplicemente per soddisfare la voglia di tornare a scuola, di approfondire tutto ciò che riguarda la falegnameria, gli aspetti legati alla pianificazione e alla preparazione del lavoro. Ho iniziato con il corso per specialista della produzione e poi sono andato avanti, senza fermarmi. Il primo anno è stato un po’ più impegnativo perché non c’era Luca Pedrotta, eravamo Loris ed io, tutto in tedesco. Ho la fortuna di avere la mamma svizzerotedesca ma il linguaggio tecnico e professionale è tutt’altra cosa, comunque è andata bene. La scuola mi piace per come è organizzata, l’atmosfera, la classe, i docenti ... sono compenti e si vede che hanno una tradizione alle spalle » .

A Loris Lafranchi , collaboratore della Sutter Schreinerei di Stein AR, abbiamo invece chiesto perché ha scelto la HFB e se risponde alle sue aspettative.

« La scelta è stata quasi obbligata poiché l’alternativa sarebbe stata la Höhere Fachschule di Bienne, a tempo pieno. Ho preferito associare il lavoro alla scuola per soddisfare la voglia di ampliare le mie conoscenze e alzare il livello tecnico in falegnameria. Dalla HFB mi aspetto di apprendere nuove tecniche, nuove conoscenze ... stiamo andando avanti e funziona a pari passo con le aspettative. Inoltre, l’ambiente è molto buono, la struttura scolastica e i maestri sono tip top. E tra noi c’è affiatamento. Stiamo in un appartamento che ci ha trovato la scuola, non lontano. È una bella esperienza di vita, c’è rispetto e il fatto di poterci confrontare su quanto appreso durante le lezioni, ma anche su questioni extrascolastiche, fa bene » .

Luca Porta lavora alla Lurati & Frei di Ascona: a lui abbiamo chiesto se ha consigli da dare ai futuri falegnami del Ticino e del Moesano che desiderano fare lo stesso percorso.

« In azienda mi hanno motivato e sostenuto nella decisione di perfezionarmi alla HFB. Era la scelta più veloce e mi trovo molto bene, la scuola ti dà molto. Il rapporto con gli altri studenti è bello, loro cercano di parlare italiano, noi tedesco, riusciamo a comunicare. Il consiglio che posso dare ai futuri falegnami è di attraversare il Gottardo senza timore alcuno per cogliere l’opportunità di vivere un’esperienza unica perché la HFB è la scuola che aiuta noi giovani falegnami a crescere professionalmente ma anche come persona » .

Tiziano Sciolli in maggio lascerà la Podium di Cadenazzo per abbracciare una nuova sfida professionale oltre Gottardo. Con il senno di poi avrebbe anticipato la formazione superiore alla scuola del Bürgenstock.

« Sto per andare a lavorare in una ditta zurighese così da imparare meglio il tedesco, e grazie anche a questa formazione mi aspetto di diventare bravo nel lavoro che ho scelto di fare. È stato un cammino graduale, step by step, ma forse oggi non lascerei passare tre anni tra l’apprendistato, il corso di specialista della produzione e il diploma di progettista. Ti dicono di aspettare, di farti un’esperienza lavorativa prima di seguire un percorso formativo superiore, nel frattempo però perdi le nozioni che hai appreso durante il tirocinio. Magari mi farei un annetto di lavoro per prendere un po’ di fiato, poi però partirei subito per il Bürgenstock ... che sei bello fresco! » .

www.ticino.hfb.ch

Seminario A Gordola

Protezione antincendio per posatori

Nel 2022 sono previste a Gordola due serate informative sui corsi di diploma al Bürgenstock: il 6 maggio e il 30 settembre (dalle 17 alle 18.30): la prossima possibilità per seguire la formazione di specialista della produzione con coaching (minimo cinque iscritti) è in marzo 2023. Info su ticino.hfb.ch dove sono aperte le iscrizioni per il seminario «Protezione antincendio per posatori» in agenda il 1º giugno a Gordola.

Vania Castelli, CA

Veröffentlichung: 31. März 2022 / Ausgabe 13/2022

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