Sfida a due per la presidenza


Jürg Rothenbühler (d.)e Christian Kälin (s.): una sfida a due per presiedere l’associazione dei falegnami svizzeri. Immagine: Noah Gautschi


Jürg Rothenbühler (d.)e Christian Kälin (s.): una sfida a due per presiedere l’associazione dei falegnami svizzeri. Immagine: Noah Gautschi
COMITATO CENTRALE VSSM. Il 27 giugno conosceremo il nome del nuovo presidente della VSSM: Christian Kälin e Jürg Rothenbühler sono in corsa per succedere a Thomas Iten. L’elezione sarà il fulcro dell’assemblea nazionale dei delegati riuniti a Engelberg.
Non sono certo degli sconosciuti i due candidati in lizza per la presidenza, sono entrambi uomini della VSSM per le diverse funzioni assunte in seno alla direzione; ed entrambi hanno un’esperienza in ambito politico. 48 anni, titolare della Kälin Holztechnik di Trachslau, Christian Kälin è membro del comitato centrale dal 2022, ricopre la carica di vicepresidente della commissione paritetica centrale delle falegnamerie (ZPK), è presidente della delegazione negoziale del CCL ed è delegato di Bauen Schweiz. Si descrive come «una persona fondamentalmente positiva, amichevole, equilibrata, imparziale, aperta, ambiziosa, ma spesso anche un osservatore silenzioso. Un imprenditore purosangue con il cuore da falegname». Jürg Rothenbühler, titolare della falegnameria Rothenbühler di Zollbrück, ha fatto parte del comitato centrale dal 2006 al 2018. 53 anni, è presidente della sezione bernese VSSM e della Lignum Holzwirtschaft Bern, è vicepresidente di Swiss Label. Di sé dice di essere una persona intraprendente e che «se dico una cosa, la faccio. Ho molte idee, sono un buon ascoltatore, sono pragmatico, calmo, persistente, paziente e socievole».
La Schreinerzeitung ha dedicato ai due candidati una lunga intervista (edizione del 24 aprile, numero 17) e sul sito www.vssm.ch sono pubblicati i loro profili oltre a quello di Roman Süess che si propone quale nuovo membro del comitato centrale della VSSM. Sono articoli in tedesco, per cui abbiamo pensato di offrire ai lettori della Nostra Pagina degli estratti con però una domanda specifica sul loro rapporto con la Svizzera italiana. Iniziamo dalle motivazioni che hanno portato alla candidatura. La ragione principale per Jürg Rothenbühler risponde a esortazioni esterne ai vertici dell’associazione: «Ho deciso di mettermi in gioco dopo un’attenta riflessione. Sono consapevole di ciò che mi aspetta, ho vissuto l’associazione dall’interno, fa molte cose bene ma a volte non mette in pratica le sue idee. Sono dell’opinione che dovrebbe tornare ad essere più un fornitore di servizi che un ente amministrativo. Dare la giusta visibilità all’associazione e ai falegnami è fondamentale». Portare la professione al livello che merita, è l’impegno di Christian Kälin che ritiene di avere ancora molto da offrire in seno al comitato centrale, dove vige una buona cultura del dibattito. «L’associazione è molto ben organizzata ed è dotata di ottime strutture. È importante continuare a impegnarci, creare valore tramite l’interazione con altri settori come l’interior design, comunicare con le sezioni in modo più semplice per fare la differenza e aumentare l’efficacia dei prodotti e dei servizi offerti».
Sono temi centrali per entrambi i candidati. Christian Kälin reputa che la formazione professionale debba avere lo stesso status di una laurea universitaria, vale a dire essere equivalente a una laurea triennale. «È estremamente importante promuovere la professione, motivare i giovani e le persone propense a cambiare carriera. La nuova campagna di marketing ha un potenziale enorme, soprattutto se sostenuta dalle sezioni e dalle aziende». Secondo Jürg Rothenbühler formazione e aggiornamento continuo «devono sempre essere adattati allo spirito dei tempi, come sta accadendo attualmente con la revisione della formazione di base. Chi trasmette la conoscenza migliore dovrebbe avere successo». E su come assicurare al settore falegnami qualificati, la risposta di Rothenbühler è flessibilità lavorativa; per Kälin condizioni quadro giuste, meno burocrazia e opportunità di carriera.
Christian Kälin siede al tavolo delle trattative in quanto membro del comitato esecutivo centrale, una posizione che gli consente di dire che «l’attuale CCL è assurdo» e che i sindacati si comportano «come se fossimo ancora nell’era dell’industrializzazione, dove tutti lavorano alle catene di montaggio e le condizioni di lavoro sono pessime. Spesso siamo noi datori di lavoro a difendere i nostri dipendenti più dei sindacati. La difficoltà sta nel conciliare tutti i fattori, ad esempio le diverse dimensioni delle aziende e le diverse regioni. E anche la flessibilità è un grosso problema». Jürg Rothenbühler si chiede se ci sia ancora bisogno di un CCL: «Molto è già regolamentato dal diritto del lavoro e dal codice delle obbligazioni. Credo che ne abbiamo più bisogno noi, le piccole imprese, rispetto alle aziende più grandi. La sfida sarà quella di mantenerle a bordo. Il CCL deve essere semplice, moderno e attuale. Dobbiamo anche chiederci se siamo seduti al tavolo con i partner sociali giusti».
Adattare le condizioni quadro allo spirito del tempo è l’opinione condivisa da entrambi. Per Christian Kälin la flessibilità include il lavoro part-time ma anche una settimana lavorativa di quattro giorni, l’adeguamento delle norme sulle indennità serali e notturne che permetterebbe «a un dipendente di lavorare la sera per avere dei pomeriggi liberi, ad esempio, da trascorrere con i figli». Ed è su questi aspetti che le parti contrattuali si stanno confrontando. Jürg Rothenbühler reputa che l’obiettivo dovrebbe essere quello di trovare un equilibrio tra le parti: «Dobbiamo avere la libertà di trattare con i nostri dipendenti per trovare una serie di regole che vadano bene per entrambi»; libertà che spesso non trovano attuazione nei CCL.
Jürg Rothenbühler immagina la VSSM come un’associazione moderna, agile, in continua evoluzione, e non come una «spin-off»; Christian Kälin crede in un’associazione salda sulla sua buona reputazione, che si adatta e riadatta per mantenere la professione tra le più richieste.
E arriviamo alla domanda che ci sta a cuore: quale sarà il coinvolgimento del nuovo presidente nei confronti degli associati della Svizzera italiana. Ed ecco le risposte dei due candidati, ai quali auguriamo di realizzare grandi cose.
Jürg Rothenbühler: «Ogni associato cono- sce la VSSM e la VSSM conosce ogni associato! Una comunicazione diretta ed efficace con tutte le regioni, compresi i miei colleghi in Ticino, è per me molto importante. È solo attraverso un dialogo approfondito che possiamo soddisfare le diverse esigenze e sviluppare ulteriormente l’associazione, insieme».
Christian Kälin: «Le falegnamerie ticinesi si trovano ad affrontare sfide specifiche dovute alla posizione decentrata e alla vicinanza all’Italia, ma hanno pure altre opportunità. Per me è importante che anche le sezioni più piccole abbiano una voce forte all’interno dell’associazione, siano ascoltate a sufficienza e ricevano il miglior supporto possibile. Sono certo che possiamo imparare dalla sezione ticinese. Mi auguro che l’atmosfera positiva e la volontà di rafforzare la collaborazione in Ticino diventino un modello per la nostra associazione». CA
Veröffentlichung: 19. Juni 2025 / Ausgabe 25/2025
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