Laboratori nel verde

Tavoli della capanna Scaletta rimessi a nuovo dagli apprendisti falegnami.

Lavoro e sport.  Anche quest’anno la Nostra Pagina archivia il 2014 raccontando l’esperienza vissuta a Olivone dai 31 apprendisti del primo anno attraverso il diario di Patrick Guscetti, 15 pagine fitte di descrizioni e immagini di 5 giorni di lavoro e sport.

Dalla stazione di Bellinzona, di un lunedì mattina di fine settembre, parte il racconto di Patrick Guscetti che ci trasmette con dovizia di particolari uno spaccato della realtà quotidiana vissuta dai «falegnami 1A e 1B» al Centro G + S di Olivone. Ci lasciamo trasportare dalle impressioni di Patrick entusiasta, come d’altronde i suoi compagni, per l’incontro con Filippo Genucchi che li catapulta in Canada a rivivere con lui la grande impresa della maratona Yukon, vinta la prima volta. «Filippo ci ha rivelato quanto la gara sia impegnativa e i rischi che si corrono se non si è abbastanza preparati. Lo ha provato sulla sua pelle alla sua seconda competizione. Si era allenato duramente assieme al suo compagno di lavoro, anch’egli guardiano del passo del Lucomagno ma dalla parte grigionese, purtroppo però la gara per lui si è interrotta dopo 4/5 di corsa a causa del congelamento di un piede. Filippo è stato bravo, non è riuscito ad arrivare al traguardo ma ha dato il massimo senza mai mollare. Credo sia una persona forte dato che ha voglia di tornare in Canada per riprovarci, malgrado tutto non gli è passata.»

L’incontro con i «colleghi» selvicoltori

Il secondo giorno, «dopo una rifocillata di due ore buone in un ristorante a Campo Blenio, ci siamo spostati di qualche chilometro a ovest del paese, in una bellissima foresta. Ad aspettarci c’era un gruppo di apprendisti selvicoltori e l’ingegnere forestale che ci hanno spiegato molte cose interessanti sul sistema bosco e sui metodi di gestione. Abbiamo visto come si esegue un’operazione di disbosco grazie a un tipo di escavatore, in gergo è chiamato ‹Ragno›, che riesce a salire fino a una pendenza dell’ 80 % utilizzando un braccio meccanico, al quale è annessa una macinatrice. Il mezzo serve prevalentemente a trasformare un terreno ‹brutto e brullo› a uno ‹pulito› pronto per la semina, e quindi a convertire una superficie boschiva in nuovi pascoli per gli animali. Il giorno successivo anche noi abbiamo dato una mano spostando i tronchi e i rami tagliati dagli apprendisti boscaioli. Li abbiamo raggruppati in diversi posti, per non essere d’ostacolo alle bestie al pascolo, e poi abbiamo separato i tronchi dai rami che sono stati portati via da un agricoltore della zona con un trattore. Abbiamo lavorato fino alle 5 del pomeriggio e devo dire che mi è piaciuto molto, nonostante gli innumerevoli tagli e le escoriazioni.»

Lavorare a 2205 metri di quota

Anche quest’anno Felice Guidotti e i colleghi di Bellinzona e di Gordola hanno proposto progetti di gruppo come la realizzazione di uno steccato per nascondere «le baracche-container: abbiamo utilizzato del legno di larice, siccome resiste all’esterno, per i listoni di rivestimento che abbiamo rifinito con l’‹Oberfräse› e i pialletti a mano, prima del montaggio.» O ancora i lavori di ripristino alla capanna Scaletta «a 2205 metri di altitudine, poco lontano dal Passo della Greina. Abbiamo dovuto restaurare e rimettere a nuovo i tavoli e le panchine di abete e larice che si trovano all’esterno della capanna. Durante la mattina abbiamo carteggiato con carta vetrata a grana grossa le parti da riverniciare; nel pomeriggio il mio compito è stato proprio quello di ridipingere le superfici utilizzando una vernice leggermente scura che resiste all’acqua.» Per Patrick è stato anche magnifico poter vedere come si lavora alla Tarcisi Maissen di Trun e come si produce energia alla diga del Luzzone. «È stato tutto molto interessante, costruttivo direi. Oltre aver imparato molte cose e conosciuto nuove persone, la settimana di Olivone mi ha permesso di conoscere meglio anche i miei compagni e i docenti in un contesto extra scolastico: un’esperienza da rivivere.»

CA

Veröffentlichung: 18. Dezember 2014 / Ausgabe 51-52/2014

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