L’edificio del futuro

Nest è un complesso modulare per esplorare un modo di abitare e di lavorare con nuovi materiali e nuovi concetti di costruzione sostenibile. Immagine: Empa

Progetto NEST.  A Dübendorf è stato realizzato un edificio modulare dal concetto visionario, il cui obiettivo è esplorare un modo di vivere, di abitare e di lavorare con nuovi materiali e nuovi concetti di costruzione sostenibile.

Nest è un «living lab» nel senso letterario del termine, ossia è una piattaforma di ricerca e di innovazione che permette di sperimentare e di verificare la praticabilità di prodotti e progetti di sviluppo prima del lancio sul mercato, analizzando nel contempo il comportamento degli utenti. Unica al mondo, la struttura è stata realizzata sul campus del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa) e si compone di un nucleo fisso, denominato «Backbone» (colonna vertebrale), e da varie unità flessibili interscambiabili, le cosiddette «Units». Il progetto, del costo com-plessivo di 29,5 milioni di franchi, getta un ponte tra la ricerca e l’economia privata, il sostegno finanziario è infatti garantito congiuntamente da partner del settore economico, della ricerca e dallo Stato.

Abitare, lavorare e ricercare

Il complesso comprende un edificio centrale con tre piattaforme aperte, dove possono trovare posto vari moduli di ricerca e innovazione indipendenti. Dal giorno dell’inaugurazione – lo scorso 23 maggio – sono operative 2 delle 15 unità offerte: «Meet2Create» e «Vision Wood». Queste unità si propongono di sperimentare e sviluppare – in condizioni analoghe a quelle reali – nuove forme di abitazione e strutture per uffici ed edifici pubblici, testandole anche dal punto di vista delle tecniche di approvvigionamento e dei flussi di energia.

Punto di forza di Nest è la sua flessibilità: è una struttura in perenne mutazione che permette di collaudare le unità sull’arco di cinque-sette anni, per poi liberarle inserendo altri moduli per altri test, in modo da rispondere ai temi di attualità nel campo della costruzione e dell’energia. Il progetto è diretto dagli istituti di ricerca Empa ed Eawag, con la partecipazione dei politecnici di Zurigo e Losanna e della scuola universitaria professionale di Lucerna.

«Meet2Create» e «Vision Wood» sono le due unità già operative. La prima è un ambiente desktop, progettato dal dipartimento Ingegneria e architettura della SUP di Lucerna per acquisire nuove conoscenze sul mondo del lavoro. Con la collaborazione di partner economici, i ricercatori studieranno temi quali arredi flessibili, postazioni di lavoro personalizzabili o tecniche di costruzioni «passive» per le sale riunioni.

La seconda unità è «Vision Wood», un modulo residenziale per studenti sviluppato da Empa in collaborazione con il Politecnico federale di Zurigo. L’accento è posto sull’esame di nuove funzioni del legno alfine di ampliare la sua applicabilità; sviluppi inusuali come ad esempio rendere il legno idrorepellente o difficilmente infiammabile. O ancora maniglie in legno trattate con iodo dall’effetto antibatterico. Il modulo è stato quasi interamente realizzato dalla ditta Renggli AG ed è stato inserito in aprile tra le due piattaforme superiori di Nest durante un’azione spettacolare con due enormi autogru.

Con Nest sono entrate in funzione anche le piattaforme «ehub» (abbreviazione di energy hub), dedicata alla ricerca per ottimizzare la gestione dell’energia a livello di quartiere, e «Water Hub» per lo sviluppo di nuovi concetti di recupero dei fertilizzanti e dell’energia delle acque reflue.

Una rete di collaborazioni

La piattaforma Nest è una collaborazione unica nel suo genere tra la ricerca, l’economia e gli enti pubblici per progettare – in tempo reale – il futuro dei settori della costruzione, dell’energia e dell’immobiliare. 90 partner supportano oggi il progetto che rimane aperto ad altre aziende pronte a investire in processi di innovazione. I partner di Nest formano una vasta rete all’interno della quale costruire l’edificio di domani.

www.empa.ch

CA

Veröffentlichung: 09. Juni 2016 / Ausgabe 23/2016

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