L’innovazione per il manifatturiero

Xylexpo ha messo in mostra l’innovazione per fabbriche che si vogliono sempre più intelligenti. Immagine: Curzio Castelli

Xylexpo.  La biennale internazionale delle tecnologie per l’industria del mobile e il mondo del legno è tornata dopo quattro anni d’attesa, confermandosi come un evento privilegiato per chi cerca innovazione, produttività, flessibilità e automazione.

È stata una edizione diversa da quelle del passato, che ha voluto premiare la qualità – concentrando la presenza degli espositori su due padiglioni – e informare sulle tecnologie più evolute, dalla prima trasformazione alla finitura delle superfici, abbracciando tutto ciò che è innovazione, digitalizzazione e sostenibilità in un settore, quello della lavorazione del legno e della produzione del mobile, dove molte cose sono cambiate e stanno cambiando a causa anche dell’incertezza che regna nelle catene di approvvigionamento o dell’attuale crisi energetica che richiede una gestione attenta delle risorse.

A renderla diversa anche il mese prescelto, ottobre, in concomitanza con la fiera BI-MU che ha rappresentato un plus nel campo della robotica e dell’automazione. Insieme hanno dato vita a una settimana della meccanica e dell’innovazione per il manifatturiero, secondo i principi della sostenibilità e dell’efficienza.

Produrre in modo sostenibile

Xylexpo ha posto l’accento sull’evoluzione dei sistemi di produzione, la loro progressiva integrazione, il costante coinvolgimento di materiali diversi e complementari, fra cui leghe leggere, compositi, alluminio. E soluzioni nel segno dell’automazione, della flessibilità e dell’efficienza anche energetica grazie ai sistemi digitali orientati a strutturare il tessuto produttivo in un’ottica sostenibile.

E proprio la «sostenibilità» è stata premiata nell’ambito della quarta edizione degli «Xia-Xylexpo Innovation Award»: il riconoscimento è andato all’estrattore di polveri di legno della tedesca Spänex per essere un sistema coerente negli aspetti ambientali (risparmio energetico, tutela dell’ambiente esterno e integrazione con sistemi di riciclo esistenti), sociali (consente la tutela dei lavoratori essendo versatile, scalabile, flessibile e quindi adatto a esigenze aziendali differenti) e di governance (migliore manutenibilità e diminuzione del rischio di impresa in conseguenza della riduzione del rischio di incendio e di una più efficiente possibilità di controllo del sistema).

Digitalizzazione in fabbrica

Digitalizzazione, altro tema chiave per le aziende manifatturiere della filiera dell’industria del legno. Fabbriche che si vogliono sempre più digitali, connesse e integrate, come quelle pensate dal gruppo SCM di Rimini che è stata premiata per il suo sistema «Digital Factory». Un eco-sistema, al quale la giuria ha riconosciuto «un certo carattere innovativo in quanto offre la possibilità di integrare le informazioni e i dati da un ambiente produttivo con la capacità di seguire un prodotto partendo dall’ordine, passando per la produzione e arrivando anche alla fase post-vendita. Tale soluzione offre una gamma di servizi che proiettano il proponente verso l’opportunità di sfruttare nuovi modelli di business coerentemente con gli attuali trend di mercato».

Il progetto «RobotHeart»

BI-MU ha proposto una nuova area espositiva dedicata a robotica industriale, automazione, tecnologie ad essa connesse, componenti, sistemi, sensoristica e intelligenza artificiale la cui presenza risulta sempre più diffusa. Distintivo del progetto è l’essere stato anche laboratorio di idee, un luogo di produzione di cultura e di condivisione di conoscenza, a beneficio di tutti quanti operano in un comparto che oggi risulta decisivo per lo sviluppo della competitività del sistema industriale.

www.xylexpo.comwww.spaenex.dewww.scmgroup.comwww.bimu.it

Vania Castelli

Veröffentlichung: 27. Oktober 2022 / Ausgabe 43/2022

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