Trasmissione aziendale

I relatori da sinistra: Lurati, Giudicetti, Cieslakiewicz, Bitetti e Vitale. Immagine: Curzio Castelli

Sussessione.  5000 PMI dovranno essere trasmesse nel prossimo quinquennio; il motivo principale è il raggiungimento dell’età di pensionamento dell’imprenditore che ambirebbe garantire la continuità dell’azienda.

All’Auditorio di Bellinzona si è tenuta l’interessante conferenza che è stata organizzata da l’Uomo che fa e l’Unione Associazioni dell’Edilizia, in collaborazione con la Supsi, CF Sud e Banca Stato. Il presidente Francesco Lurati ha aperto la discussione coordinata dal segretario Nicola Giudicetti e con la partecipazione di Fabrizio Cieslakiewicz (prossimo direttore generale dell’istituto bancario), Leandro Bitetti (ricercato universitario) e Salvatore Vitale (procuratore fideiussioni).

Preparazione alla successione

Come cita il sito del Centro competenze inno3, negli ultimi anni il problema della trasmissione d’azienda è stato il focus di molti studi e approfondimenti da parte di numerosi ricercatori universitari e bancari. Tutti hanno messo in evidenza che con l’inizio del nuovo millennio il tema della trasmissione aziendale (intesa nel suo senso più ampio come trapasso di proprietà e di direzione di un’azienda) sia diventato d’attualità per gli imprenditori che sono più attenti nel pianificare il futuro della propria azienda. L’indagine «Successione aziendale in Ticino» costituisce il primo passo di un percorso che mira ad affrontare la tematica in modo ampio, innovativo, multidisciplinare e legato al contesto territoriale del nostro Cantone.

La trasmissione d’impresa può rappresentare un’occasione di rilancio e il modello d’approccio proposto dal Centro competenze inno3 mira ad equilibrare i rischi e le opportunità sottesi al processo successorio, prefiggendosi di agevolare il successo del passaggio generazionale attraverso l’esecuzione di 7 fasi multidisciplinari.

Transizione come processo

Le aziende famigliari in Svizzera sono il 75 % del totale delle imprese, in Ticino il 62 %, e il 20 % dei titolari nei prossimi 5 anni cesseranno l’attività. Ciò significa 750 000 passaggi generazionali entro il 2030. La cessione interna è privilegiata da 4 ditte su 10, mentre 2 su 10 pensa all’esterno. Importante la quota di 1 su 4 di management buy-out (l’acquisizione di un’impresa da parte dei suoi dirigenti).

Leandro Bitetti della Supsi ha illustrato il processo di transizione indicando alcuni suggerimenti pratici: 1. consapevolezza di dover considerare la successione come una fase naturale del ciclo di vita dell’impresa; 2. dedicare il tempo necessario per coinvolgere le nuove generazioni; 3. coinvolgere i collaboratori chiave nella trasmissione delle competenze per comprendere il modello business; 4. lasciare la libertà ai dirigenti di discutere con i clienti per accrescere l’autonomia decisionale in azienda.

Misure operative

Il Dipartimento delle finanze e dell’economia ha dato incarico alla Supsi di elaborare un modello di transizione che si struttura in 7 fasi (www.ti.ch/trasmissione-aziendale) e l’ASFMS offre dei corsi di formazione continua e coaching al Bürgenstock. Come affermato da Fabrizio Cieslakiewicz, le banche si adoperano nella ricerca di soluzioni anche se le nuove restrizioni dovute alla gouvernance limitano le possibilità di concedere dei crediti.

In ogni caso la banca è a disposizione per valutare le condizioni, trovare dei partner, analizzare il valore aziendale e stabilire l’onere fiscale della cessione. Salvatore Vitale ha presentato la cooperativa di fideiussione per PMI chiamata CF Sud che può agevolare l’ottenimento di credito offrendo una garanzia fino a 500 000 franchi in base al piano finanziario. In questo caso, la banca può concedere a sua volta un ulteriore prestito fino 250 000 franchi.

www.ti.ch/trasmissione-aziendalewww.fideiussione-pmi.ch

CCA

Veröffentlichung: 18. Mai 2017 / Ausgabe 20/2017

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