Una falegnameria nell’arte del legno

I titolari Hans-Jürg Frei (a sinistra) e Roberto Ferrari. Immagine: Angelita Bonetti (Studioalma.ch)

Lurati E frei.  Inizia 73 anni fa la storia della Lurati e Frei di Ascona che oggi come ieri lavora artigianalmente il legno, progettando e producendo arredi su misura nella falegnameria di nuova costruzione che sarà inaugurata sabato 17 maggio con una giornata di porte aperte.

La Lurati e Frei di Ascona è una realtà artigianale che ha scelto di lavorare investendo in innovazione ed efficienza, rimanendo sempre fedele alla qualità e all’unicità dei prodotti realizzati su misura. Con i suoi 17 collaboratori e 4 apprendisti, l’azienda persegue l’impegno di portare avanti l’eredità storica e al contempo di dare un nuovo assetto e una nuova organizzazione all’ attività d’impresa: la nuova falegnameria di Via Delta 9 è la prova di quanto i titolari Hans-Jürg Frei e Roberto Ferrari abbiano voluto fare per portare la Lurati e Frei verso nuovi traguardi nel segno di processi produttivi ottimizzati, condizioni di lavoro migliori, ambienti e arredi 100 % artigianali.

SchreinerZeitung. Il legno è l’anima di tutti i vostri progetti e anche della nuova falegnameria ...
Roberto Ferrari. Il legno trova la sua ragione d’essere nella nuova fabbrica, dal pavimento e portoni d’entrata in larice massiccio, alle finestre in abete e ai mobili in MDF di colore arancione per il reparto banchi: è un colore che dà gioia e rende l’ambiente confortevole e caldo, vogliamo che i nostri collaboratori provino piacere nel venire a lavorare. Per dare eleganza agli uffici e alla saletta riunioni abbiamo optato per un pavimento in rovere e mobili in MDF grigio al naturale con inserti in castagno. Le travi portanti del tetto, eseguito da una ditta ticinese, sono in abete.
A dare un carattere visivo alla falegnameria è l’effetto «onda» della facciata in larice: qual è stata l’ispirazione?
Ho sempre pensato a un’onda per dare alla facciata quell’impatto estetico unico ed emozionale, e doveva essere in larice indigeno, tagliato rispettando le fasi lunari. Assieme all’architetto Pia Meuli abbiamo concepito il progetto la cui particolarità sono le «vele» che creano l’effetto «onda» su una parete di 26 metri. Per dare l’illusione ottica sono state necessarie 234 tavole, lunghe 4,5 metri, profonde 15 centimetri e con uno spessore di 3 centimetri: 8 centimetri di spazio tra una tavola e l’altra. Il legname arriva dalla Valle Onsernone e da Campo Vallemaggia, ed è stato tagliato dall’Azienda Forestale Losone in una data precisa così da essere inattaccabile da funghi e insetti, adatto a durare nel tempo.
Qual è il processo che sta dietro a queste «vele» realizzate da voi come tutto ciò che legno all’interno della fabbrica?
Le tavole, nelle dimensioni richieste, sono state assemblate una ad una con un sistema di facciata appesa, su una struttura in metallo. Sono veramente appese quindi le tavole possono lavorare come vogliono, lo scopo è proprio quello. La parte superiore è rientrata mentre quella inferiore è più sporgente, automaticamente fa un gioco in avanti e indietro creando così l’effetto «onda». È un po’ meno accentuata rispetto al modellino ma le tavole si sono già mosse tanto e il tempo ci dirà come il tutto evolve. Mi piace l’idea di aver utilizzato del legname ticinese perché comunque siamo il Cantone più boscoso ed è ancora poco utilizzato per il legname d’opera. E mi piace che la facciata sia il più naturale possibile con una parte bassa che diventerà grigia per il sole e le intemperie e la parte alta, protetta dal tetto, più rossastra.
Come si varca la soglia a colpire è un’organizzazione ben strutturata ...
L’aspetto organizzativo è imprescindibile per il corretto funzionamento di un’azienda. La nuova falegnameria risponde a questa esigenza con una suddivisione netta tra reparto macchine, al piano terra dove arriva anche il materiale, e reparto banchi al piano superiore per la finitura delle opere d’arredo, oltre a un reparto serramenti dove realizziamo finestre sia in legno-metallo sia in legno-legno. Una migliore organizzazione riguarda anche gli armadi dove tutto è etichettato e dotato di un codice a barre per l’immediata ordinazione del materiale mancato; gli armadi sono inoltre disposti lungo le pareti così da impedire di appoggiare oggetti. Tutto ciò che è aria compressa ed elettricità viene dall’alto per non avere intralci sul pavimento che presenta delle linee per demarcare i passaggi da lasciare liberi. Ordine è la parola che permette di ottimizzare al meglio i processi produttivi e garantire un ambiente di lavoro sicuro e confortevole.
Si può dire che il parco macchine sia anch’esso al servizio della vera artigianalità?
Ogni macchina, come ogni reparto, quale ad esempio la nuova area per l’impiallacciatura, è scelta con cura per permetterci di rispondere alle esigenze specifiche dei progetti, consentendoci di realizzare opere di falegnameria su misura; non compriamo nulla di finito, tutto viene prodotto da noi per una clientela che ricerca la qualità e per un mercato di valle che con i suoi rustici necessità di attenzione ai dettagli e lavorazioni uniche, oltre a materiali spesso locali e sostenibili.

 

«Opere di restauro e di ristrutturazione come la chiesa di Ascona, casa Anatta e l’albergo del Monte Verità, ma anche progetti contemporanei e di design, sono testimonianze delle nostre competenze.»

Roberto Ferrari

 

Questo approccio non solo valorizza il nostro lavoro, ma lo rende speciale e irripetibile: ogni oggetto racconta una storia, porta con sé la passione e la sapienza dei nostri collaboratori e dei nostri apprendisti che apprezzano il potersi confrontare con il «fare» ed essere parte di un team affiatato e collaudato, nel quale tutti sono importanti.
Sostenibilità ed efficienza energetica come sono valorizzati nella nuova falegnameria?
300 metri quadrati di tetto sono coperti con pannelli solari che producono 78 chilowatt/ora, ci hanno permesso in inverno di autoalimentarci in energia per il 50 %; in estate la produzione sarà probabilmente maggiore perché l’approvvigionamento sarà su entrambe le falde del tetto. Un piccolo reparto, staccato dalla falegnameria, ci permette di separare gli scarti d’alluminio dai trucioli in legno, i quali vengono utilizzati per creare delle bricchette che al momento non hanno un impiego ma stiamo cercando delle soluzioni. Per rendere migliore l’acustica degli uffici abbiamo optato per pannelli fonoassorbenti riciclati da bottiglie di PET, e la saletta riunioni si caratterizza per l’illuminazione che si accende su due vecchie piallette. Non diamo nulla per scontato: integrità, tradizione, precisione, flessibilità e sostenibilità sono principi che orientano la nostra attività e ci consentono di creare arredi di alta qualità utilizzando materiali pregiati e la maestria di esperti artigiani.

www.luratiefrei.ch

Giornata di porte aperte

Guarda dentro la Lurati e Frei

L’inaugurazione della nuova falegnameria della Lurati e Frei di Ascona avrà luogo sabato 17 maggio a partire dalle 9 con l’accoglienza e le attività per grandi e piccini, alle 11 ci sarà la cerimonia ufficiale e a seguire, alle 12, il pranzo. La conclusione dei festeggiamenti è prevista alle 18. L’invito di Hans-Jürg Frei e Roberto Ferrari è di entrare «nel cuore della nostra falegnameria» e scoprire come «il legno prende forma tra mani esperte, macchinari di precisione e idee innovative. Vieni a trovarci e trascorri con noi una piacevole giornata, conosci il nostro ambiente e il nostro team».

Vania Castelli, CA

Veröffentlichung: 08. Mai 2025 / Ausgabe 19/2025

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